Un comitato salentino per processo Eternit
La sentenza che il 13 febbraio scorso ha condannato, a Torino, i vertici dell’Eternit (perchè sapevano, già dal 1962, della pericolosità delle fibre di amianto e, ciononostante, non hanno fatto nulla per tutelare la salute degli operai) getta le basi per un nuovo processo attraverso il quale gli operai salentini potranno chiedere la condanna per omicidio colposo per i top manager della multinazionale elvetica e il risarcimento dei danni.
Parte da Corsano, infatti, una serie di incontri che porterà alla costituzione di un comitato ad hoc che possa rappresentarli in giudizio: domani giovedì 1 marzo alle 20 presso l’auditorium comunale di Corsano gli ex lavoratori delle fabbriche dell’amianto svizzere incontreranno il magistrato Vittorio Raheli, i sindaci, i medici della Asl che li seguono nel distretto di Gagliano del Capo. Dagli elenchi dei coinvolti, forniti all’Associazione Emigranti nel Mondo di Corsano, emerge che i lavoraori provengono in maniera consistente dai paesi del Capo di Leuca (250 di Corsano, 200 di Tiggiano, 64 di Andrano).