Ippolito Chiarello “in ginocchio” dai Negramaro
Negli ultimi tempi lo abbiamo visto per strada, nelle piazze e nei teatri d’Italia e d’Europa per testimoniare la sua presenza. Il “viaggio” è scaturito da una protesta sull’attuale condizione della cultura e per il “riconoscimento sociale” della figura dell’attore.
Lo scorso 9 novembre Ippolito Chiarello è stato ospite della tappa di Bari del “Teatro 69”, una iniziativa che coinvolgerà durante le tappe del tour dei Negramaro alcuni dei più grandi attori del nostro Paese (Beppe Fiorello, Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Michele Placido, Alessandro Haber, Giorgio Panariello, Pierfrancesco Favino, Paolo Rossi, Neri Marcorè).
Il barbone teatrale sul palco dei Negramaro, oltre a leggere un testo di Giuliano Sangiorgi, ha portato un pezzo del suo fortunato FANCULOPENSIERO STANZA 510 e lo ha fatto ancora una volta inginocchiandosi, per testimoniare la prostrazione in cui versa la cultura e il teatro nel nostro paese. Un pezzo di teatro per diffondere lo slogan “Sono un attore e sono un lavoratore”.
Lo scopo è sostenere il teatro italiano e sensibilizzare un pubblico vasto ed eterogeneo sul tema.