๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐
La recentissima notizia del Decreto ministeriale con cui il Dicastero della Cultura si รจ espresso in modo favorevole sulla pubblica utilitร dell’espropriazione del palazzo feudale di Corsano, imprimendo in tal modo un’accelerazione sull’iter dell’acquisizione pubblica, mi fornisce un comodo assist per accennare alle notizie antiche del castello del paese che era giร esistente durante la cosiddetta “๐ณ๐ช๐ท๐ฐ๐ญ๐ต๐ข ๐ฅ๐ช ๐๐ฐ๐ณ๐ด๐ข๐ฏ๐ฐ” del 1318.
In quella sede il Signore si era rifugiato al suo interno con famiglia e corte, mandando ai contadini esagitati una delle sue ancelle, senza sapere che l’avrebbe condannata a morte certa.
Una nuova nota retrodata di quasi un secolo la presenza del castello. Ragionevole motivo ce lo fornisce il Lษชสแดส Iษดวซแดษชsษชแดษชแดษดแดแด แดสแด Fแดแดแด
แดแดแดสษชษชs Rแดษขษดษช di re Carlo, dove รจ riportato un lungo elenco di Signori feudali reintegrati dal sovrano angioino nei propri feudi.
La morte dell’imperatore ๐๐ฆ๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ช๐ค๐ฐ ๐๐ ๐ฅ๐ช ๐๐ท๐ฆ๐ท๐ช๐ข aveva dato di fatto il regno dal 1250 in mano al figlio ๐๐ข๐ฏ๐ง๐ณ๐ฆ๐ฅ๐ช che in un primo momento ne assunse la reggenza e poi la corona fino alla battaglia di Benevento del 1266.
Il principe dovette far fronte alla difficile situazione interna sfociata nelle molteplici ribellioni scoppiate in tutto il reame, in particolar modo in Campania e Puglia, dove i feudatari e la classe urbana, sostenuti da papa Innocenzo IV, chiedevano maggiore indipendenza allo stringente centralismo monarchico. In quella sede Manfredi trovรฒ una soluzione al problema sostituendo numerosi feudali nominati in precedenza dal padre Federico.
ร il caso del ๐ฅ๐ฐ๐ฎ๐ช๐ฏ๐ถ๐ด ๐๐ข๐ต๐ต๐ฆ๐ฐ ๐ฅ๐ฆ ๐๐ฐ๐ค๐ค๐ฐ che dall’imperatore aveva ottenuto feudi e castelli tra beneventano e Terra d’Otranto.
Carlo d’Angiรฒ reintegrรฒ quasi tutti i dominus nel possesso dei propri feudi dato che, per ovvie ragioni, non si erano solo dimostrati avversi a Manfredi ma anche solidali al nuovo corso francese.
A Matteo de Tocco tra gli altri ๐๐ช๐๐ฉ ๐ง๐๐จ๐ฉ๐๐ฉ๐ช๐ฉ๐ช๐ข ๐๐๐จ๐ฉ๐ง๐ช๐ข ๐พ๐ช๐ง๐จ๐๐ฃ๐ che il principe svevo Manfredi gli aveva tolto per darlo al fidato ๐ฅ๐ฐ๐ฎ๐ช๐ฏ๐ถ๐ด ๐๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ข๐ถ๐ด ๐ฅ๐ฆ ๐๐ช๐ณ๐ช๐ฏ๐ฐ.
ร questa al momento la piรน antica notizia sulla fortificazione di Corsano, presente giร durante l’esistenza terrena del ๐๐ถ๐ฆ๐ณ ๐๐ฑ๐ถ๐ญ๐ช๐ข๐ฆ.
Con l’auspicio che il castello possa concretamente passare in mano alla collettivitร e tornare a vita nuova.
*Accompagnano questo scritto il prospetto del castello nella piazza antica di Corsano in una foto del secolo scorso colorizzata dall’amico Sergio De Blasi, alcune immagini degli interni, e il ritratto di Federico II con il falco dal suo trattato “De arte venandi cum avibus”.
Salvatore Musio
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