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PALAZZO BARONALE: A CHE PUNTO SIAMO?

martedรฌ, Gennaio 30th, 2024

Nei numeri precedenti del nostro periodico avevamo tenuto acceso il faro dellโ€™informazione su quello che ha rappresentato uno dei luoghi-simbolo della nostra comunitร : il Palazzo baronale, sito in Piazza Umberto I.

Lโ€™Amministrazione in carica, fin dai primi giorni dal suo insediamento, ha focalizzato la propria attenzione su questo bene, che per troppi anni piรน che un fiore allโ€™occhiello del centro storico corsanese ha rappresentato un pugno nellโ€™occhio anche dal punto di vista estetico. Lโ€™impegno amministrativo รจ stato finalizzato allโ€™acquisizione al proprio patrimonio comunale dellโ€™immobile in questione al fine di poterlo mettere celermente in sicurezza (cosa di non poco conto), per poi prevedere e programmare una prospettiva di ristrutturazione e fruizione per lโ€™intera comunitร . In questo quadro รจ stato anche pensato un progetto di riqualificazione dellโ€™intera area circostante (anche per il tramite di un finanziamento che รจ stato giร  conseguito).

Viste le innumerevoli novitร  che si sono verificate nel corso dellโ€™ultimo anno e che hanno portato a compimento un impegno costante, รจ bene fare il punto della situazione anche per cogliere quale รจ lo stato dellโ€™arte.

Lโ€™iter per lโ€™acquisizione ha avuto inizio del 2020, allorquando il Comune di Corsano, dopo essersi dotato di un progetto di fattibilitร  tecnica-economica, ha avviato la procedura di esproprio, con lโ€™incardinamento del relativo procedimento per lโ€™ottenimento della dichiarazione di pubblica utilitร  da parte del Ministero per i Beni e le Attivitร  Culturali e, quindi, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio competente per territorio.

Nel 2021, dopo aver ottenuto dal Ministero della Cultura la dichiarazione di pubblica utilitร , lโ€™Amministrazione ha incaricato lโ€™Agenzia del Demanio per la quantificazione dellโ€™indennitร  di esproprio, che รจ stata accertata in 1 milione e 100 mila euro.

A metร  del 2022, i proprietari dellโ€™immobile, non ritenendo congrua tale quantificazione, hanno inteso chiedere la costituzione di un collegio arbitrale presso il Tribunale di Lecce.

Nei primi mesi del 2023, il Comune di Corsano ha proseguito nel proprio intendimento di acquisire al patrimonio pubblico il palazzo baronale ed anche in forza di un finanziamento regionale di 500 mila euro, ha versato alla ragioneria dello Stato lโ€™indennitร  provvisoria cosรฌ come quantificata dallโ€™Agenzia del Demanio.

Lโ€™iter procedimentale รจ quindi giunto ad una svolta cruciale. Il Comune โ€“ anche alla luce dellโ€™urgenza di ottenere la piena disponibilitร  dellโ€™area antistante il Palazzo poichรฉ in procinto di bandire la gara per lโ€™affidamento dei lavoridi rifacimento di Piazza Umberto I (finanziamento ottenuto tramite la misura PON Cultura e Sviluppo FERS 2014-2020) – con provvedimento sindacale del 29.09.2023 ha decretato lโ€™esproprio del Palazzo baronale ed il conseguente passaggio dalla proprietร  Russo-Tagliaferro a quella comunale. Tale provvedimento non รจ stato oggetto di impugnazione, pertanto si รจ determinato il passaggio dalla proprietร  privata a quella pubblica.

Successivamente a tale passaggio nevralgico, รจ stata avviata la redazione dello stato di consistenza, il cui procedimento รจ iniziato nel mese di novembre scorso ed a seguito del quale lโ€™Ente potrร  avere il pieno possesso dellโ€™immobile.

Il raggiungimento di un risultato di tale portata non puรฒ sicuramente rappresentare un traguardo (seppur ambรฌto, sudato, difficoltoso e da decenni agognato), ma, รจ un punto di partenza. La prima tappa di questo percorso si รจ conclusa, ora giunge lโ€™ulteriore sfida per le future Amministrazioni: il reperimento di risorse esogene (stanti gli ingenti interventi necessari sarร  obbligatorio andare oltre la disponibilitร  del bilancio comunale) al servizio di una visione progettuale e prospettica di ampio respiro che sia capace di recuperare questo bene e rilanciarne la fruizione. Allโ€™interno di questa visione sarร  essenziale una progettazione lungimirante che tenga conto delle peculiaritร  della comunitร  corsanese e che sia capace di strutturare una interlocuzione fattiva con inevitabilmente con la Soprintendenza ed il Ministero della Cultura.

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domenica, Febbraio 13th, 2022
La recentissima notizia del Decreto ministeriale con cui il Dicastero della Cultura si รจ espresso in modo favorevole sulla pubblica utilitร  dell’espropriazione del palazzo feudale di Corsano, imprimendo in tal modo un’accelerazione sull’iter dell’acquisizione pubblica, mi fornisce un comodo assist per accennare alle notizie antiche del castello del paese che era giร  esistente durante la cosiddetta “๐˜ณ๐˜ช๐˜ท๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ต๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜Š๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ด๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ” del 1318.
In quella sede il Signore si era rifugiato al suo interno con famiglia e corte, mandando ai contadini esagitati una delle sue ancelle, senza sapere che l’avrebbe condannata a morte certa.
Una nuova nota retrodata di quasi un secolo la presenza del castello. Ragionevole motivo ce lo fornisce il Lษชส™แด‡ส€ Iษดวซแดœษชsษชแด›ษชแดษดแดœแด แด˜ส€แด Fแด‡แดœแด…แด€แด›แด€ส€ษชษชs Rแด‡ษขษดษช di re Carlo, dove รจ riportato un lungo elenco di Signori feudali reintegrati dal sovrano angioino nei propri feudi.
La morte dell’imperatore ๐˜๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ ๐˜๐˜ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜š๐˜ท๐˜ฆ๐˜ท๐˜ช๐˜ข aveva dato di fatto il regno dal 1250 in mano al figlio ๐˜”๐˜ข๐˜ฏ๐˜ง๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ช che in un primo momento ne assunse la reggenza e poi la corona fino alla battaglia di Benevento del 1266.
Il principe dovette far fronte alla difficile situazione interna sfociata nelle molteplici ribellioni scoppiate in tutto il reame, in particolar modo in Campania e Puglia, dove i feudatari e la classe urbana, sostenuti da papa Innocenzo IV, chiedevano maggiore indipendenza allo stringente centralismo monarchico. In quella sede Manfredi trovรฒ una soluzione al problema sostituendo numerosi feudali nominati in precedenza dal padre Federico.
รˆ il caso del ๐˜ฅ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ด ๐˜”๐˜ข๐˜ต๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ฆ ๐˜›๐˜ฐ๐˜ค๐˜ค๐˜ฐ che dall’imperatore aveva ottenuto feudi e castelli tra beneventano e Terra d’Otranto.
Carlo d’Angiรฒ reintegrรฒ quasi tutti i dominus nel possesso dei propri feudi dato che, per ovvie ragioni, non si erano solo dimostrati avversi a Manfredi ma anche solidali al nuovo corso francese.
A Matteo de Tocco tra gli altri ๐™›๐™ช๐™ž๐™ฉ ๐™ง๐™š๐™จ๐™ฉ๐™ž๐™ฉ๐™ช๐™ฉ๐™ช๐™ข ๐™˜๐™–๐™จ๐™ฉ๐™ง๐™ช๐™ข ๐˜พ๐™ช๐™ง๐™จ๐™–๐™ฃ๐™ž che il principe svevo Manfredi gli aveva tolto per darlo al fidato ๐˜ฅ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ด ๐˜•๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ข๐˜ถ๐˜ด ๐˜ฅ๐˜ฆ ๐˜š๐˜ช๐˜ณ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฐ.
รˆ questa al momento la piรน antica notizia sulla fortificazione di Corsano, presente giร  durante l’esistenza terrena del ๐˜—๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ˆ๐˜ฑ๐˜ถ๐˜ญ๐˜ช๐˜ข๐˜ฆ.
Con l’auspicio che il castello possa concretamente passare in mano alla collettivitร  e tornare a vita nuova.
 
*Accompagnano questo scritto il prospetto del castello nella piazza antica di Corsano in una foto del secolo scorso colorizzata dall’amico Sergio De Blasi, alcune immagini degli interni, e il ritratto di Federico II con il falco dal suo trattato “De arte venandi cum avibus”.
 
Salvatore Musio