PALAZZO BARONALE: A CHE PUNTO SIAMO?

Nei numeri precedenti del nostro periodico avevamo tenuto acceso il faro dell’informazione su quello che ha rappresentato uno dei luoghi-simbolo della nostra comunità: il Palazzo baronale, sito in Piazza Umberto I.

L’Amministrazione in carica, fin dai primi giorni dal suo insediamento, ha focalizzato la propria attenzione su questo bene, che per troppi anni più che un fiore all’occhiello del centro storico corsanese ha rappresentato un pugno nell’occhio anche dal punto di vista estetico. L’impegno amministrativo è stato finalizzato all’acquisizione al proprio patrimonio comunale dell’immobile in questione al fine di poterlo mettere celermente in sicurezza (cosa di non poco conto), per poi prevedere e programmare una prospettiva di ristrutturazione e fruizione per l’intera comunità. In questo quadro è stato anche pensato un progetto di riqualificazione dell’intera area circostante (anche per il tramite di un finanziamento che è stato già conseguito).

Viste le innumerevoli novità che si sono verificate nel corso dell’ultimo anno e che hanno portato a compimento un impegno costante, è bene fare il punto della situazione anche per cogliere quale è lo stato dell’arte.

L’iter per l’acquisizione ha avuto inizio del 2020, allorquando il Comune di Corsano, dopo essersi dotato di un progetto di fattibilità tecnica-economica, ha avviato la procedura di esproprio, con l’incardinamento del relativo procedimento per l’ottenimento della dichiarazione di pubblica utilità da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e, quindi, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio competente per territorio.

Nel 2021, dopo aver ottenuto dal Ministero della Cultura la dichiarazione di pubblica utilità, l’Amministrazione ha incaricato l’Agenzia del Demanio per la quantificazione dell’indennità di esproprio, che è stata accertata in 1 milione e 100 mila euro.

A metà del 2022, i proprietari dell’immobile, non ritenendo congrua tale quantificazione, hanno inteso chiedere la costituzione di un collegio arbitrale presso il Tribunale di Lecce.

Nei primi mesi del 2023, il Comune di Corsano ha proseguito nel proprio intendimento di acquisire al patrimonio pubblico il palazzo baronale ed anche in forza di un finanziamento regionale di 500 mila euro, ha versato alla ragioneria dello Stato l’indennità provvisoria così come quantificata dall’Agenzia del Demanio.

L’iter procedimentale è quindi giunto ad una svolta cruciale. Il Comune – anche alla luce dell’urgenza di ottenere la piena disponibilità dell’area antistante il Palazzo poiché in procinto di bandire la gara per l’affidamento dei lavoridi rifacimento di Piazza Umberto I (finanziamento ottenuto tramite la misura PON Cultura e Sviluppo FERS 2014-2020) – con provvedimento sindacale del 29.09.2023 ha decretato l’esproprio del Palazzo baronale ed il conseguente passaggio dalla proprietà Russo-Tagliaferro a quella comunale. Tale provvedimento non è stato oggetto di impugnazione, pertanto si è determinato il passaggio dalla proprietà privata a quella pubblica.

Successivamente a tale passaggio nevralgico, è stata avviata la redazione dello stato di consistenza, il cui procedimento è iniziato nel mese di novembre scorso ed a seguito del quale l’Ente potrà avere il pieno possesso dell’immobile.

Il raggiungimento di un risultato di tale portata non può sicuramente rappresentare un traguardo (seppur ambìto, sudato, difficoltoso e da decenni agognato), ma, è un punto di partenza. La prima tappa di questo percorso si è conclusa, ora giunge l’ulteriore sfida per le future Amministrazioni: il reperimento di risorse esogene (stanti gli ingenti interventi necessari sarà obbligatorio andare oltre la disponibilità del bilancio comunale) al servizio di una visione progettuale e prospettica di ampio respiro che sia capace di recuperare questo bene e rilanciarne la fruizione. All’interno di questa visione sarà essenziale una progettazione lungimirante che tenga conto delle peculiarità della comunità corsanese e che sia capace di strutturare una interlocuzione fattiva con inevitabilmente con la Soprintendenza ed il Ministero della Cultura.

Tags: , , ,