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DAL SUCCESSO AL BUON GOVERNO

lunedì, Gennaio 22nd, 2024

L’editoriale dello scorso anno, nel quale ho esaminato il successo elettorale del centrodestra e, in particolare di Giorgia Meloni, lo chiudevo in questo modo: “ora, però, c’è da navigare in mare aperto, esposti a continue raffiche di vento. Non è tempo di compiacimenti, ma bisogna tracciare la rotta, tenendo il timone ben saldo: buona navigazione governo, buon futuro all’Italia.”

Come era prevedibile, nel corso di questi mesi non sono mancate le raffiche di vento e la navigazione non è stata affatto tranquilla. È inutile elencare i motivi, ben conosciuti (tra i quali guerre, inflazione e rincaro delle bollette). Tutti di tale portata da far tremare le vene dei polsi a qualunque Paese, figuriamoci ad una Nazione come l’Italia gravata da un debito pubblico che va oltre il PIL annuale.

Ciononostante, le società internazionali di rating e le testate giornalistiche più prestigiose al mondo, hanno fornito giudizi lusinghieri in merito all’azione governativa e, soprattutto, con riferimento alla figura di Giorgia Meloni. Solo per fornire un dato tra tutti, nei giorni scorsi la prestigiosa rivista statunitense “Forbes” ha stilato la lista annuale delle 100 donne più potenti del pianeta, ed in questa classifica ha inserito al quarto posto proprio Giorgia Meloni: un traguardo impensabile sino a qualche mese fa e che mette a tacere chi preconizzava tracolli per la reputazione internazionale dell’Italia.

Queste attestazioni dimostrano che nel primo anno di vita la compagine governativa, nonostante tutto, ha dato buona prova di sé.

Quando mesi fa a Roma ho avuto occasione di salutare Giorgia Meloni, insieme ad altri amici lì convenuti, le ho detto solamente: “Giorgia in bocca al lupo, ne hai bisogno”. Lei mi ha risposto con un sorriso e con un grazie di cuore.

Infatti ne ha veramente bisogno, inutile nascondercelo.

Le problematiche che tutt’ora persistono non possono essere nascoste come polvere sotto al tappeto, come fatto anche nel recente passato da spregiudicati giocolieri del consenso. Una su tutte è la diseguaglianza che continua a distanziare Nord e Sud. Una forbice atavica che è ben conosciuta dalla Meloni, anche per l’attività svolta negli anni passati nel lungo tragitto di opposizione coerente (e spesso solitaria).

Non a caso il Meridione, proprio per l’attenzione riservata da Giorgia Meloni, è stato un buon serbatoio di voti per Fratelli d’Italia, che oggi rappresenta una altrettanto pressante richiesta di concretezza.

Alla perenne carenza di lavoro, di infrastrutture (materiali e immateriali), di investimenti, di servizi, in questi anni si sono aggiunte almeno due ulteriori piaghe che hanno contribuito a rendere più povere le nostre terre. Mi riferisco alla denatalità ed alla fuga dei nostri giovani, spesso laureati.

Il primo fenomeno, quello della denatalità, che un tempo non attanagliava il Sud, oggi è invece, paradossalmente, un fattore che ci accomuna al Nord. La problematica dell’emigrazione interna (e per alcuni aspetti anche verso l’estero), invece, sta comportando, come è facile intuire, un impoverimento che non è solo demografico (sul punto è interessante leggere l’accurato lavoro svolto da Concettina Licchetta in questo numero), ma anche intellettuale e produttivo. Ci stiamo privando di una fascia d’età che è la classe dirigente di domani e dopodomani, che rappresenta il motore intellettuale, economico e produttivo del futuro prossimo, con ogni conseguenza in termini di abbassamento del reddito medio individuale, di mancato salto di qualità rispetto ad un mondo che corre e di disequilibrio tra popolazione lavorativamente attiva (che si riduce) e pensionati (che aumentano). Tutti fenomeni che sono in attesa di essere finalmente aggrediti frontalmente ed avviati a soluzione.

Ciò che lascia perplessi rispetto al rumore di fondo, proveniente da una certa parte (in verità minoritaria, come dimostrano le agenzie demoscopiche), è la richiesta di immediatezza rispetto ad un lassismo che ha caratterizzato proprio gli autori di tali appunti. In altri termini, mi domando come si possa chiedere, ad ogni piè sospinto, ad un Governo in carica da appena un anno, la soluzione di tutti i mali del Meridione (e, perché no, magari del mondo), che hanno origini profonde e manchevolezze diffuse nel tempo.

Con altrettanta chiarezza, e magari un pizzico di spregiudicatezza, dico, però, che quel consenso che ha determinato la nascita del Governo Meloni e che continua a gonfiare le vele della sua navigazione, necessita di risposte, magari anche su problematiche che ci portiamo appresso dall’Unità d’Italia in poi.

È possibile: perché è un impegno che Giorgia Meloni ha sempre dichiarato; perché i tempi non consentono altre dilazioni; perché oggi la sensibilità verso il nostro territorio è di gran lunga maggiore rispetto a ieri; sì, grazie ad una classe dirigente proveniente dalla nostra terra che è all’altezza dei difficili compiti che l’attendono: Fitto e Mantovano per citarne solo due.

In questo contesto i fondi del PNRR sono un imprescindibile viatico per intraprendere il cammino descritto. Raffaele Fitto conosce benissimo le necessità territoriali e gli interventi che il PNRR può sviluppare, con buona pace di chi pensava che ottenere lo sblocco delle rate da parte dell’Unione Europea sarebbe stata un’impresa impossibile.

Mi permetto solo di suggerire, scendendo un po’ più nel particolare, che proprio il Salento attende da sempre un’adeguata infrastrutturazione, con ogni positivo riflesso che ciò comporta in chiave lavorativa, di mobilità, di sicurezza e di fruizione turistica. Si badi bene, non intendo riferirmi alla sola viabilità – indubbiamente prioritaria – ma anche alla rete dei porti (Leuca, Otranto, Gallipoli, solo per dare qualche indicazione), ed al trasporto aereo, con la chimera dello scalo di Galatina da affiancare a Brindisi.

Tutto ciò lo chiediamo con la consapevolezza di non invocare favori, ma rivendicare diritti.

A pensarci bene, la vita offre inaspettati riscatti. Per anni abbiamo chiesto agli altri di intervenire, oggi noi stessi siamo padroni del nostro destino. A volte il destino ci fa brutti scherzi, questa volta invece è uno scherzo positivo, gravido di opportunità e speranza. Chi l’avrebbe mai detto. Ora al lavoro.

Biagio Ciardo

È STATA UNA BELLA STAGIONE?

domenica, Gennaio 21st, 2024

È curioso come nel periodo estivo, si assista ad una frenetica diffusione di dati sull’andamento della stagione turistica in corso, mentre a consuntivo è sempre difficoltoso reperire un quadro esauriente. Senza una solida base statistica, l’analisi diventa molto difficoltosa e certamente non può essere esaustiva, pertanto facciamo solo alcune riflessioni e alcune considerazioni generali sul fenomeno turistico nella microarea del Sud Salento. L’offerta turistica continua ad avanzare, con una crescita in termini quantitativi e soprattutto qualitativi. Lo si può facilmente verificare dalle inserzioni sui vari portali dove l’offerta è sempre più variegata e spesso più ricca di servizi, idonea ad accogliere una clientela più esigente. Proliferano ad esempio le ville con piscina, con servizi esclusivi, resi alla portata della maggioranza dei turisti. In poche parole, il settore turistico sta maturando, sta facendo tesoro dell’esperienza accumulata in questi anni e sta cercando una propria identità, rivolgendosi ad una clientela sempre più esclusiva.

Tutto ciò è confermato dalla diffusa pratica estiva dello sport del tiro al bersaglio, dove il bersaglio è spesso il rincaro dei prezzi nel Salento, che diventa notizia da copertina. Questo è un indice del fatto che la proposta turistica del Salento comincia ad essere ingombrante per le località di villeggiatura di regioni più note per la loro vocazione turistica. Ora, l’elemento che più mi preme sottolineare è quanta ricchezza il turismo può portare al territorio e quanto sia veramente un comparto trainante, capace di generare posti di lavoro e di diventare una valida alternativa rispetto ai settori primari. Su questo punto, esprimo una certa preoccupazione per la sempre più ingombrante presenza dei giganti del settore che la fanno da padroni, dettando regole spesso penalizzanti per i proprietari. Mi riferisco alla necessità di promuovere gli immobili per le locazioni turistiche sui portali internazionali come Booking, Airbnb… ma anche i portali nazionali specializzati che, improvvisamente hanno registrato un’impennata delle tariffe degli abbonamenti o delle percentuali richieste per i loro servizi. Questi players stabiliscono regole certamente utili a definire uno standard qualitativo delle strutture pubblicizzate, ma chiedono anche commissioni di intermediazione che corrodono in maniera robusta i risultati per i proprietari. L’alta marginalità apparente del settore, dunque, si comprime a causa dei costi di promozione di queste società e per una normativa fiscale sempre più stringente, mirata a far emergere le storiche sacche di evasione. Tornando all’analisi dell’ultima stagione, le varie fonti non esprimono una visione univoca. In alcuni casi viene confermato il calo (generalmente tra il 15 e il 20%), già abbondantemente sbandierato a stagione in corso. In altri casi si parla di una sostanziale tenuta, con una crescita delle presenze straniere che compensa il calo delle presenze di turisti nazionali. Altre statistiche evidenziano una crescita, ma valutano il fenomeno su base regionale.

Il Basso Salento, contando su pochi centri turistici e di piccole dimensioni, incide in maniera poco significativa sulle statistiche. Un dato che appare evidente per le nostre marine è che la stagione si è leggermente allungata. Questa lieve destagionalizzazione è dovuta al fatto che, soprattutto a Corsano e dintorni, non abbiamo spiagge sabbiose (meta preferita dalle famiglie con bambini) quindi, le strutture dei nostri paesi sono attraenti soprattutto per gli stranieri che amano il paesaggio, la quiete e la riservatezza delle contrade rurali. Gli stranieri, infatti, solitamente in età più matura e non condizionati dal calendario scolastico, continuano a frequentare le nostre zone perché ne apprezzano il clima anche ad ottobre inoltrato. L’analisi dei numeri in maniera assoluta non ha un gran valore se non si ha un riferimento, un termine di paragone, ma soprattutto un obiettivo. È importante poter valutare il trend, al netto delle alterazioni della fase pandemica che hanno certamente favorito il Salento, perché solo sui risultati di una tendenza poliennale si può costruire un settore trainante. In sintesi, le locazioni turistiche dell’estate 2023 hanno registrato un aumento delle presenze di turisti più abbienti con un contemporaneo calo delle locazioni di fascia più bassa. Dal punto di vista della ristorazione, i dati sono sempre in qualche modo salvati dalle buone performance del mese di agosto, ma complessivamente i fatturati hanno subito una contrazione di quasi un quarto dei volumi della precedente. Anche i gestori di società di noleggio di imbarcazioni ed escursioni nautiche riferiscono di un calo nelle loro attività.  Questo elemento ci porta alla logica conclusione, che la maggior parte dei turisti di fascia media, spende meno e cerca di fare economie. Alcuni grossisti di generi alimentari e di prodotti per l’igiene e per la casa, confermano un calo delle vendite nel periodo estivo di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Le attività di servizi, le rivendite di materiale elettronico situate in zone turistiche, sono concordi che il flusso e il fatturato dell’ultima estate è stato in calo di una percentuale tra il 10 e il 20 rispetto all’estate 2022. Questo fa pensare che una famiglia di turisti medi destina buona parte del budget alla scelta della location che deve fare da sfondo “instagrammabile” per le vacanze, ma poi magari risparmia sui consumi giornalieri, portandosi anche la pasta e la carta igienica da casa. Per concludere, i dati in leggero calo rispetto all’estate precedente non devono spaventare, perché serve un assestamento post Covid. È importante, però, che il settore strategico del turismo sia in evoluzione e i prossimi anni saranno fondamentali per capire se il cammino intrapreso va nella giusta direzione, i numeri attuali non sono ancora sufficienti a considerarlo un fattore decisivo per l’economia del territorio.

Gianfranco Chiarello

DENATALITÀ: DAL VILLAGGIO GLOBALE AL “VILLAGGIO LOCALE”

venerdì, Gennaio 19th, 2024

“Facciamo un figlio?” Oggi la risposta è sempre più spesso “no”. Oppure “forse”. O “non adesso”.
Siamo passati dal baby-boom degli anni Sessanta al no-baby dell’era moderna.

Tra il 1968 e il 1974 il tasso di fecondità nel nostro Paese era di 2,49 bambini per coppia, ora è all’1,2, i livelli peggiori d’Europa. Secondo stime Ocse, pubblicate prima della pandemia, l’Italia è tra i Paesi sviluppati che più rischiano di trovarsi a metà secolo con un rapporto 1 a 1 tra lavoratori e pensionati. L’indice di mortalità è rimasto costante ed è tornata la necessità (a volte anche la voglia) di andare altrove a cercare un futuro ed un presente migliori, soprattutto dal punto di vista occupazionale.

Dal rapporto giovani 2020 dell’Istituto Toniolo, si evince che, in Italia, tra le donne di età 30-34 anni, il 20% non vuole figli e un 30% non esclude la possibilità di averli ma pensa che si sentirebbe realizzata anche senza. Sta di fatto che dal 2008 al 2018 le nascite si sono ridotte del 23% su scala nazionale.

La verità è che siamo la nazione con la fecondità più bassa d’Europa e un numero di donne in età riproduttiva sempre minore. Abbiamo le più alte percentuali di giovani che non lavorano e non studiano e i più bassi tassi di occupazione delle donne con figli. Troppi giovani non hanno un reddito sufficiente e stabile per costruire una famiglia. Così vanno altrove… e chi resta posticipa l’età di arrivo del primo figlio (questo ritardo si traduce in una fertilità più bassa). Se poi ci si trova in difficoltà a combinare vita famiglia e lavoro, difficilmente si pianificheranno altre nascite.

Solo l’aggiunta dei figli di migranti ha ridotto la perdita della popolazione, sebbene il fenomeno della denatalità abbia raggiunto anche le donne straniere, che rispetto agli anni passati fanno meno figli.

Questo il quadro sconfortante di un’Italia sempre meno giovane!

Ma se l’Italia se la passa male, anche in rapporto al resto dell’Europa, il Salento e la nostra stessa Corsano non se la passano meglio! Se l’Italia piange, il Salento non ride…

Il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione non sono solo visibili empiricamente, ma sono anche documentati. I dati relativi al 2022 attestano che il Salento si pone al terzo posto in Puglia per decremento di nascite. I paesi salentini si spopolano, tante abitazioni restano vuote, alcune addirittura in stato di palese abbandono.

La scuola è tra le prime agenzie che ha risentito e risente del fenomeno, visto che è la prima istituzione a fare i conti col calo delle nascite, calo che in questi ultimi anni si ravvisa anche nelle Università.

Posso testimoniare in prima persona sullo spopolamento della scuola, dato il mio decennale lavoro all’interno della stessa. Ricordo che negli anni 80/90 le classi erano quattro per anno di nascita degli alunni, poi sono diventate tre, fino ad attestarsi alle attuali due per anno di leva.

La curva demografica sta calando da alcuni decenni, ma dal 2000 pare abbia assunto una tendenza irreversibile verso il basso anche nel nostro paese.

La mia ricerca presso l’ufficio dell’Anagrafe (gentilmente supportata dal personale, che sentitamente ringrazio per la disponibilità) ha dato i seguenti esiti, riassunti come media matematica per decennio al fine di non tediare i lettori:

  • Dal 1980 al 1989 media di nascite per anno: 61,4;
  • Dal 1990 al 1999 medi di nascite per anno: 61,6;
  • Dal 2000 al 2009 media di nascite per anno: 48;
  • Dal 2010 al 2019 media di nascite per anno: 43.

Dal 2020 la tendenza registra addirittura una media di 40 nascite per anno.

L’istogramma dimostra la tendenza al ribasso in modo più chiaro ed immediato.

Non staremo qui ad indagare le cause della decrescita corsanese, anche perché sono le stesse, sia economiche che antropologiche, descritte per il panorama nazionale.

Piuttosto, forse è il caso di riflettere sulle soluzioni possibili affinché il trend, se non può essere invertito, possa quanto meno restare stabile.

La sfida demografica è una delle priorità dell’agenda dell’Unione europea, insieme alla questione climatica e alla transizione digitale. 

Le soluzioni individuate a livello europeo riguardano il sostegno al reddito delle famiglie, le detrazioni fiscali per i figli a carico, l’incremento degli asili nido e il congedo parentale a carico delle istituzioni. Non ultima anche una politica di sana e autentica integrazione di risorse straniere.

Anche l’aumento del telelavoro potrebbe, a mio parere, essere un fattore positivo per le aree più periferiche (e sarebbe anche il caso nostro): permettendo alle giovani figure professioniste di rimanere nei luoghi di origine e contribuire in tal modo alla riduzione dello spopolamento.

Tuttavia io non sono un’esperta di demografia né di economia, non mi compete suggerire soluzioni. Mi sono limitata ad analizzare il fenomeno del cosiddetto “inverno demografico”. Del resto prendere consapevolezza di un problema e analizzarlo, penso sia già un primo passo.

Per il resto lascio agli esperti il compito di trovare, quanto prima, le soluzioni adeguate…e chissà che non riescano a farlo proprio quei giovani che sono già andati via (o meditano di farlo) in cerca di migliori opportunità.

Concettina Licchetta

OBIETTIVO SCUOLA CALCIO ELITE

mercoledì, Gennaio 18th, 2023

L’Asd De Finibus Terrae, è giunta al terzo anno dopo il cambiamento di “look” fatto nel 2019. In questi 3 anni nonostante le difficoltà relative alla chiara situazione pandemica che ha colpito molte società, è riuscita con ottimi risultati a crescere sia a livello Societario che attraverso il numero degli atleti che hanno sposato questo progetto.

Siamo giunti alla fine di quest’anno calcistico e nonostante le problematiche dovute all’impossibilità di utilizzare la nostra “casa”, il nostro amato campo sportivo (visto gli urgenti interventi di ammodernamento dell’impianto), siamo riusciti ad essere competitivi in tutti i Campionati Giovanili.

Allievi e Giovanissimi hanno disputato un Torneo di primissimo livello. Gli Allievi concorrendo per la vetta della classifica sino all’ultima giornata, per accedere alla fase regionale; i Giovanissimi con una squadra completamente nuova sono riusciti a crescere ed amalgamarsi nel tempo, classificandosi dietro le prime. Entrambe le categorie sono guidate (come tutte) da allenatori Uefa B e Laureati in Scienze Motorie che hanno contribuito a fare crescere moltissimo la nostra Società creando quel mix che tanto è servito ai ragazzi per la loro crescita tecnico-tattica ma soprattutto umana. Valori che sono importanti nella e per la nostra Società, che ci permettono di formare non solo calciatori ma futuri “Uomini” e “Cittadini”. Inoltre il nostro staff può avvalersi di figure di primissimo piano quali: una Psicologa, un Fisioterapista ed Osteopata e un Nutrizionista che servono a tutelare la crescita dei nostri Ragazzi e del nostro entourage. Infine, il nostro prossimo obiettivo è quello di diventare Scuola Calcio Elite, grande motivo d’ orgoglio per noi ma che permetterà ai nostri tesserati (piccoli e grandi) di confrontarsi con realtà calcistiche sempre più importanti anche in ambito professionistico.  Fiduciosi nel nostro operato e felici di riabbracciare prestissimo la nostra amata struttura, continueremo a lavorare sodo. Auguriamo a tutti i nostri tesserati, alle loro famiglie e a tutta la cittadinanza Corsanese, un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.

Antonio Nicolì

VINCERE NON È SORPASSARE GLI ALTRI… È SORPASSARE SE STESSI!

lunedì, Gennaio 16th, 2023

L’amore per lo sport, la passione e il senso di sacrificio, sono i principi che da sempre accomunano gli amanti della corsa. E proprio ciò, mi ha indotto, insieme a un gruppo di amici da circa un anno, a fondare nel nostro paese la società podistica ASD Running Corsano.

A inizio d’anno, l’assemblea dei soci ha eletto il Consiglio Direttivo che guiderà la ASD Running Corsano per i prossimi quattro anni, questi i componenti:

Presidente Luigi Martella, Vice Presidente Vincenzo Torsello, Tesoriere-Segretario Fabrizio Chiarello, Consiglieri Salvatore Torsello, Stefano Nicolì, Salvatore Cavalieri, Biagio Martella, Biagio De Masi e Giorgio Martella, Medico dott. Cosimo Bello e Tecnico Gigi Renis.

La nostra, è una Associazione Sportiva Dilettantistica senza scopo di lucro, che oltre a partecipare a competizioni sportive su tutto il territorio nazionale e non, ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la pratica di questo sport come elemento fondamentale per il benessere non solo fisico ma anche psichico. Sappiamo bene, infatti, quanto correre sia salutare al cuore e a tutto l’apparato circolatorio e quanto sia importante per la prevenzione e la cura di molte malattie derivanti dagli stati infiammatori. Ma sappiamo bene anche, quanto utile faccia alla nostra mente migliorando il nostro umore, liberandoci dallo stress che tanto malessere provoca nella vita di tutti i giorni. Ed è proprio con questo spirito che ogni giorno affrontiamo le fatiche della corsa, cercando di essere sempre al meglio delle nostre possibilità.

Con grande soddisfazione, possiamo dire che, pur nella sua giovane età, la nostra squadra ha compiuto un importante percorso. I nostri atleti si sono cimentati in diverse competizioni in tutto il Salento, ottenendo delle importanti posizioni sul podio con primi, secondi e terzi posti di categoria.

I colori della nostra squadra, inoltre, hanno corso colorando le strade di Milano e Roma, perseguendo buoni risultati personali.

La corsa, però, è anche valido strumento per promuovere il valore della solidarietà, per questo con grande entusiasmo abbiamo partecipato alla gara novolese, organizzata in collaborazione con la sezione AVIS donatori di sangue, dove il nostro atleta, Giorgio Martella, è salito sul podio più alto nella classifica donatori.

Siamo ben consapevoli, che la strada da fare è ancora lunga, ma la volontà e l’ambizione che ci caratterizzano saranno volani che ci spingeranno a fare sempre meglio.

Intanto, proprio dalla nostra Corsano arriva un’importante opportunità per noi podisti, grazie al rifacimento della pista del campo sportivo con la posa di uno speciale asfalto gommato che sarà caratterizzato, oltreché da corsie rosse, anche da una nera per i non vedenti. I nostri ringraziamenti vanno, pertanto, all’Amministrazione Comunale che ha permesso la realizzazione di questo importante progetto per la nostra comunità.

In qualità di Presidente dell’ASD Running Corsano, a nome di tutti gli atleti associati, devo anche il nostro grazie allo sponsor IDROPOINT di Daniele Trane, Morciano di Leuca, che ha permesso la realizzazione di questo nostro sogno.

Se sei un appassionato di podistica, iscriviti subito alla A.S.D. Running Corsano!

TI ASPETTIAMO!   

Luigi Martella

FIDAS: FINALMENTE SI RIPARTE!

lunedì, Gennaio 16th, 2023

Finalmente si è ripartiti quasi nella normalità, quasi perché ancora non abbiamo del tutto sconfitto questo maledetto Covid-19. Andiamo per gradi cercando di riassumere per flash un anno intenso.

Rinnovo del Direttivo. Il 2022 è iniziato con l’elezione del nuovo consiglio direttivo della Fidas Corsano, con un mix di conferme e nuovi ingressi. Le novità sono rappresentate dalla presenza dei consiglieri Biagio Bleve, Gianluigi Longo, Gina Bleve, Franco Chiarello. Sono, invece, ormai delle preziose conferme quelle di Gabriele Russo (Vice Presidente), Tommaso Casciaro (Segretario), Luigi Orlando (Tesoriere), insieme ai consiglieri Samantha Bleve, Palma Mastrocinque e Antonio Chiarello. Un grazie sentito è indirizzato a Fabiola Bisanti per il valido supporto e la collaborazione. Consentitemi, inoltre, di ringraziare il consigliere uscente Stefano Licchetta per il contributo profuso nei suoi 4 anni di mandato. 

Il Ricordo. I cambiamenti, purtroppo, hanno toccato anche gli affetti più cari per la nostra famiglia Fidas, perché nel 2022 è venuto a mancare Vincenzo Casciaro (Nzini per tutti noi). Un pilastro storico dell’associazione. Un socio sempre presente ed attivo. Un Uomo che incarnava il vero significato del volontariato. Un amico sincero. Grazie da tutti noi Nzini.

Convengo dell’11 marzo. Un evento importante, che si è potuto finalmente realizzare, è stato il convegno sul tema “La cultura del dono nella società in trasformazione”,  tenutosi  l’11 marzo nel salone parrocchiale. In occasione dell’incontro è stata inaugurata la statua del donatore in Piazza Don Ernesto Valiani, in tal modo dando un segno tangibile dell’impegno dei donatori e scegliendo uno spazio che reca il nome del Socio Fondatore della nostra Fidas, Don Ernesto Valiani. L’incontro di approfondimento si è potuto svolgere nel migliore dei modi grazie al Sindaco Dott. Biagio Raona ed a tutta l’Amministrazione Comunale per la disponibilità dimostrata e grazie all’apporto della Parrocchia. Al Convegno hanno preso parte relatori di indiscusso spessore come Sua Eccellenza Mons. Vito Angiuli (Vescovo Diocesi Ugento –Santa Maria di Leuca), la Dott.ssa Cav. Maria Stea (Presidente Regionale ADMO), l’Avv. Emanuele Gatto (instancabile Presidente Regionale e Provinciale FIDAS) e l’Avv. Carlo Ciardo (Avvocato e Dottore di Ricerca dell’Università del Salento).  La serata ha visto la partecipazione di un folto pubblico e l’intervento anche di quasi tutte le consorelle Fidas Leccese e non solo.

Concorso di disegno nelle scuole – Non poteva mancare la collaborazione con l’Istituto Comprensivo “B. Antonazzo” con il Concorso di disegno “A scuola di dono” che ha coinvolto le classi terze della scuola secondaria di primo grado. Questo appuntamento si rinnova grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico, Prof. Fernando Simone, ed alla passione di tutte le docenti, sempre pronte a supportare la nostra iniziativa.

LILT e vendita Stelle di Natale – All’inizio di dicembre è stata confermata la collaborazione ormai trentennale con la LILT per la vendita delle stelle di Natale. Un impegno sentito e partecipato dai corsanesi.

Gli auguri ai nuovi diciottenni – Non potevano mancare gli auguri a tutti i ragazzi  che nel 2022 sono diventati maggiorenni. La maggiore età significa avere più responsabilità, diritti e  doveri ed è per questo che, come sempre, abbiamo ricordato ai nostri ragazzi la possibilità di poter entrare a far parte della grande famiglia Fidas Corsano con il semplice gesto della donazione del sangue.

Corso Nazionale Fidas – Abbiamo confermato la nostra presenza al Corso Nazionale Fidas tenutosi a Roma dal 25 al 27 novembre. Aggiornarsi è la base per promuovere e rapportarsi con le nuove regole della donazione del sangue, in modo da operare in maniera corretta e consapevole.

Festa del donatore 2022 – Finalmente siamo tornati ad organizzare la “Festa del Donatore”, trascorrendo una giornata all’insegna della spensieratezza e dell’allegria insieme a tutti i donatori, ritrobìvandoci in un momento al Ristorante Re dei Re.

Un grazie particolare è rivolto ai nostri parroci, Don William Del Vecchio e Don Luca Roberto, sempre disponibili nel promuovere le giornate della donazione ed interpreti autentici della donazione del sangue.

Concludo invitando a continuare a donare. Mi rivolgo soprattutto ai nostri giovani, affinchè possano avvicinarsi al mondo della donazione e far parte attivamente della nostra associazione. Abbiamo bisogno soprattutto di loro, delle loro idee, della loro genuinità: “E’ vero che se aiuti una sola persona non cambi il mondo intero, però puoi cambiare il mondo di una persona”.

Auguro a tutti i lettori un sincero e Sereno Natale e un felice inizio Anno Nuovo e ringrazio La Voce di Corsano per il sostegno e l’attenzione.

Biagio Mauro

Presidente Fidas Corsano

UN SALTO NEL FUTURO

lunedì, Gennaio 9th, 2023

Foto di Michele Bleve

Quando facciamo nuovi progetti ci proiettiamo nel futuro, spesso sognando condizioni migliori. Ovviamente, quanto più ambizioso è il progetto, più ci carichiamo di aspettative e viene quasi da citare un famoso spot: e se l’attesa del piacere, fosse essa stessa il piacere?

Già dal 2019 il nostro Comune è stato interessato da un progetto di valorizzazione del territorio assieme ai Comuni di Tricase e Tiggiano, che coinvolge uno dei tratti più suggestivi della costa, dove le scogliere più alte sono a picco sul mare. L’idea di realizzare delle attrazioni come un Volo dell’Angelo o un Ponte Tibetano sul mare collegati da sentieri e percorsi naturalistici è sicuramente affascinante, appunto di quelle idee che fanno sognare. La portata di questo progetto, incontra però la naturale diffidenza sulla sua fattibilità e sui tempi di realizzazione da parte di chi è già stato testimone di rinvii per almeno quarant’anni, per la costruzione di una strada.

Questa nuova attrazione potrà avere effetti sul turismo in termini di diversificazione e destagionalizzazione? Analizzando i dati della più vicina struttura di questo tipo, possiamo certamente notare numeri interessanti in termini di voli (circa 17.00 ogni anno), di arrivi, di presenze ma spesso con permanenza dei turisti molto ridotta. Questo potrà probabilmente influire più sull’aumento del traffico che sulla creazione di ricchezza e di occupazione. In Basilicata, circa il 60% dei turisti che frequentano il “Volo dell’Angelo” in primavera e in estate (resta il problema della stagionalità), provengono dalla stessa regione o quelle confinanti (Puglia 30% – Campania 16% – dalla stessa Basilicata circa il 13%) e nella migliore delle ipotesi fanno un pernottamento. Il mordi e fuggi di appassionati di sport estremi o di amanti dei paesaggi naturalistici, non genera un circolo virtuoso per l’economia. È un richiamo per la classica scampagnata fuori porta di una giornata o di un week-end. Superando questo aspetto, con la fiducia che i frequentatori di queste discipline ne approfittino per fare una vacanza più lunga, siamo pronti ad accoglierli? Questa iniziativa dovrebbe procedere di pari passo con la creazione di servizi integrati come aree di ristoro, campeggi attrezzati, strutture ricettive e una migliore viabilità. Senza un’adeguata rete di servizi collegati e connessi con questo progetto, ritengo che non sia un intervento utile al territorio. La forza lavoro impiegata nella struttura di Pietrapertosa e Castelmezzano in Basilicata, ad esempio, è di sole 22 unità: decisamente troppo ridotto l’impatto occupazionale.

Forse più che creare nuove attrazioni, sarebbe auspicabile rendere maggiormente fruibili e produttive le risorse naturalistiche esistenti. Le amministrazioni comunali che si sono consorziate per questo progetto, dovrebbero fare fronte comune per ottenere delle deroghe alle restrizioni imposte dall’Ente Parco, per allargare le maglie di questa rete di protezione e permettere una edificazione con criteri di sostenibilità ambientale; allo stesso tempo trovare un modo per sbloccare tutte le sanatorie di numerose abitazioni nella zona costiera, incagliate fin dagli anni ottanta. Sarebbe opportuno mirare a una conversione legittima di parte delle aree agricole all’edificazione di piccole strutture ricettive, case vacanza, e villette per i residenti. Laddove non ci sono interessi di privati, le zone sono sempre più colpite da incendi e incuria, con una distruzione ancora più radicale di muretti a secco, pajare e macchia mediterranea di quella che potrebbe produrre un contesto vissuto e controllato. Con ciò non penso a un “libera tutti”, ma a una visione del territorio conforme con le nuove esigenze. Questo non significa snaturare e deturpare il territorio, ma sempre nel rispetto delle regole, lo si può rendere gradevole e funzionale alla creazione di posti di lavoro, presupposto essenziale per contrastare il fenomeno dello “spopolamento”.

La litoranea nel tratto della Guardiola, ad esempio, potrebbe non reggere un forte incremento del traffico senza correre il rischio di allontanare il turista tradizionale che sceglie la nostra zona per la tranquillità. Non si tratta di scetticismo o di prevenuta avversione nei confronti delle nuove idee, anzi, in un contesto di turismo maturo e consolidato nelle sue componenti primarie, questi sono gli elementi che fanno fare il salto di qualità, ma non è questo il nostro caso.

Non che un’iniziativa debba necessariamente escluderne un’altra, ma allo stato attuale si tratta di individuare delle priorità: bisognerebbe risolvere il problema di collegare Brindisi aeroporto o Lecce stazione con queste località, perché non è concepibile che con i mezzi pubblici arrivare da Brindisi a Scalamasciu sia praticamente impossibile. Lo strumento giusto per permettere al nostro territorio di spiccare veramente il “volo” sarebbe quel grande progetto mai decollato di una metropolitana di superficie per collegare tutte le marine con le principali stazioni di autobus, treni e aerei. Mi piacerebbe fare un piccolo referendum tra i cittadini dei comuni coinvolti con una semplice domanda: Preferite volare o avere i piedi ben saldi sul vostro terreno? Ovvero, preferite che venga realizzato il “triplice volo” oppure che vi venga consentito di investire in una costruzione sul vostro terreno in una località dove si intravede il mare? Io penso di conoscere la risposta.

Gianfranco Chiarello

Quotidiano di Puglia 23/01/2013- Monsignor Antonazzo è Vescovo

lunedì, Gennaio 28th, 2013